Proximity marketing: pro e contro?

Le tecnologie di prossimità, e di conseguenza le attività di proximity marketing, sono sicuramente tra le attività di digital marketing più in espansione negli ultimi anni (si prevedono circa 3.5 milioni di beacon attivi negli store americani entro la fine del 2018).
In Italia, dove purtroppo siamo sempre un passo indietro, il marketing di prossimità sta timidamente facendo capolino con progetti speciali e piccoli tentativi, preannunciando numeri ottimistici e grandi potenzialità ma incutendo al tempo stesso timore e paure per quanto riguarda l’invasione della privacy e e la ricezione di un surplus di push notification.
Queste preoccupazioni non sono del tutto infondate. Il proximity marketing comunica sui canali del direct mobile marketing  e sfrutta un mezzo molto caro a tutti noi: lo smartphone.

I messaggi infatti atterrano direttamente nelle tasche dei nostri consumatori.
Il rischio che si corre è la tendenza a risultare decisamente invadenti o poco discreti agli occhi delle persone.
Ricordiamoci il grande motto del digital marketing: “Content is the king”: offri ai tuoi consumatori solo ciò di cui hanno veramente bisogno o che migliorino le loro condizioni. Questa regola è particolarmente importante quando parliamo di proximity marketing.
La comunicazione di prossimità che funziona è attenta al cliente ed orientata alla Customer Experience: non bastano quindi contenuti di qualità, ma devono essere inviate push mirate che soddisfino le esigenze dei nostri consumatori. Per questo motivo noi di Quibee ci siamo specializzati in questo settore, creando la prima physical agency italiana, che sfrutta le ultime tecnologie per fare creatività e comunicazione di prossimità.

“Distribution is King Kong”

Il marketing di prossimità invia informazioni precise in un momento particolare: (quando gli utenti entrano, escono o sono fisicamente presenti all’interno di perimetro circoscritto).
Questo strumento, quindi, ci permette di distribuire i nostri contenuti su di un media nuovo: lo spazio fisico.
Esistono piattaforme di prossimità che permettono in maniera semplice e intuitiva di collegare i contenuti digitali ai luoghi.

Hooney è una proximity platform che permette di collegare uno spazio fisico ad un contenuto digitale, permettendo una comunicazione mirata nel luogo giusto al momento giusto.

Il proximity marketing e un nuovo media su cui comunicare

La guerra nel digital marketing è spietata e infinita. Un buon contenuto da veicolare è, come detto in precedenza, fondamentale e tassativo.
Ma se questo non bastasse come potremmo potenziare il content marketing?
Le tecnologie di prossimità hanno permesso la creazione di un NUOVO MEDIA di comunicazione: una via di mobile marketing inesplorata, da conquistare e potenzialmente imprevedibile.
Queste sono le premesse per un marketing di successo.
Attenzione, occorre guardare il proximity marketing dall’altro della medaglia: una comunicazione non in linea, poco studiata o non in target, rischia di allontanare i nostri consumatori invece di avvicinarli, veicolando informazioni inutili su uno strumento personale e privato.
Insomma, le proximity technologies ci sono, le possibilità pure. Occorre solo saperle utilizzare e valorizzare nel mondo corretto.

Prendiamo ad esempio un coltello. Possiamo utilizzarlo per tagliare il pane o affettare una cipolla, utilizzandolo quindi per semplificarci la vita, ottimizzare il nostro tempo o ottenere risultati migliori. Oppure possiamo decidere di utilizzare lo stesso oggetto per mettere in atto una rapina.
Il valore aggiunto e la positività di uno strumento dipende dall’uso che facciamo di esso. E il proximity marketing non fa eccezione.